25/05/16

Che cos'è Manga? 1


Recentemente ho letto, per caso, due articoli che mi hanno spinta a pormi un quesito fondamentale:
Che cos'è Manga?


Questi due articoli trattano entrambi di manga realizzati da autori Italiani.
Salvatore, vincitore del Silent Manga Audition,  è stato invitato in Giappone con altri 4 vincitori e ha avuto un'occasione di cenare con maestro Hojo.


Durante chiacchierata, Salvatore a Hojo di come in Italia non vengano ben viste le opere in stile manga realizzate da Italiani. "Il solo fatto che gli autori stranieri non siano giapponesi pregiudica il loro lavoro etichettandolo come una brutta copia, un tentativo di scimmiottare qualcos'altro, in ogni caso non come vero manga che per loro è un prodotto che può uscir fuori solo da una mano giapponese".
Hojo ribatte che le opere vincitori del Silent Manga Audition, per esempio, a lui sembrano manga a tutti gli effetti anche se realizzate da non Giapponesi.
Un'altro articolo riguarda un incontro tra tre editori che pubblicano manga in Italia, avvenuto in occasione del Comicon a Napoli.  Alex Bertani della Panini Comics parla della loro pubblicazione "manga italiano". Dice , "“Noi ci crediamo molto, ma chiaramente è un discorso di qualità. Il lavoro che hanno fatto Elena e Federica secondo me è incredibile. Però anche qui il lettore italiano è un po’ particolare: è partito molto forte quel prodotto, forse sull’ambiguità, perché all’inizio siamo stati un pochino reticenti a dire che fosse una cosa 100% italiana. Pian piano, quando poi si è capito fosse cosa italiana, nonostante si trattasse secondo me di un prodotto di livello anche superiore a tantissime cose che facciamo di giapponese, un pochino... ha nicchiato. Non so dire perché; probabilmente perché il seguire manga si porta dietro anche un amore verso questa cultura un po’ esotica rispetto alla nostra, e quando si apprende che dietro c’è una mano italiana, alla fine non ti raggiunge al 100%”.
Bertani comunque ribadisce come un’opera di valore prima o poi finisca sicuramente per essere riconosciuta come tale dai lettori."
Quindi se "manga italiano" non viene considerato "vero manga" dal pubblico, a cosa è dovuto?
Se non sappiamo rispondere a questa domanda è perché, per capire se un’opera
sia davvero “manga” oppure no, prima di tutto bisogna rispondere ad un’altra domanda, ovvero:
: "Che cos’è manga?"
Secondo me, proprio qui è la confusione. Non tutti conoscono la vera identità del manga.


Un vero manga si può’ riconoscere da due elementi:
uno : la parte visibile
due : la parte invisibile


La parte visibile  è quella grafica, come l’aspetto dei personaggi, gli occhi relativamente grandi, i ciuffi di capelli non sempre realistici: oppure le linee realizzate con i pennini o le nuvole e i tuoni con i retini; o anche le vignette inclinate.
Appartenente alla parte visibile del manga ci sono anche il grande uso dei primi piani, l’uso delle linee cinetiche, i simboli vari. Insomma, tutti quegli elementi che si notano guardando una pagina.
Queste caratteristiche le può notare chiunque e, per questo motivo, nella maggior parte dei casi, quando si parla di MANGA s’intende un fumetto con queste caratteristiche.


Anche quando si parla del “How to” del manga ci si imbatte semplicemente nella spiegazione della tecnica del’uso dei pennini, di come si creano le linee cinetiche, di come disegnare gli occhi grandi con i riflessi interni e simili.


La parte grafica è importante per un "vero" manga, non c'è dubbio. Ma secondo me, si parla troppo poco della parte invisibile che lo costituisce e che insieme alla parte visibile (o addirittura di più) caratterizza il "vero" manga. 
Molti presunti “mangaka” purtroppo si limitano a soddisfare solo la parte visibile.


Allora, qual è la parte invisibile di un "vero" manga?
Per saperlo... aspettate prossimo posto.