16/06/16

Cha cos’e’ il manga” (Parte 2)

Cha cos’e’ il manga” (Parte 2)
Eccoci qua.
L’altra volta ho scritto che ci sono due caratteritiche per dire “Manga”, una visibile e l’altra è invisibile e ho raccontato parte visibile.
(potete ri-leggere cliccando qui)

E ora, andiamo alla parte “invisibile” delle caratteristiche del manga.
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Se dovessi descrivere in una sola frase la caratteristica principale del manga, direi così:
“Il lettore immedesimandosi nei personaggi (soggetti)
VIVE la storia”
È una frase che dico sempre nella prima lezione del mio seminario sui manga e ogni tanto la ripeto nel corso delle lezioni, perché questa è quella che considero la ‘base’ del manga.
Per essere più specifici, la parte invisibile del manga a cui mi riferisco è la sua struttura.
Per me, il “vero” manga sta nella struttura. E la struttura del manga è tale da permettere al lettore di vivere la storia raccontata, immedesimandosi.
Ho parlato di “soggetti” perché, anche se nella maggior parte dei casi il soggetto è protagonista, non è sempre così. A volte si vivono le scene dal punto di vista di altri personaggi. Quindi, ciò che intendo con soggetto è: il personaggio dal cui punto di vista si vive una determinata scena.

Per rendere questo possibile, il mangaka (l’autore di manga) deve:
1: far avanzare il racconto basandosi sullo stato d’animo dei “soggetti”
2: (affinché il racconto avanzi basandosi sullo stato d’animo dei soggetti) caratterizzare con attenzione ogni “soggetto” (infatti, a seconda del carattere di quest’ultimo, la reazione ad una stessa situazione, lo stato d’animo, sarà diverso e così anche il racconto di quella scena);
3: far coincidere il tempo della lettura e il tempo dell “azione" dei soggetti (in questo caso, “tempo dell azione” non indica solo il tempo fisico  in cui qualcosa avvine ma anche il tempo psicologico).
Iniziamo ad entrare nel dettaglio soffermandoci sul punto 3.

Per far coincidere il tempo della lettura con il tempo dell “azione” dei soggetti vanno tenuti in considerazione:
a: l’uso dei balloons
b: la lunghezza delle battute
c: che una vignetta deve coincidere con un elemento narrativo
d: che lo “spazio” e la “distanza” sono il tempo del fumetto

Ora vediamo uno per uno.
a: l’uso dei balloons
I balloons hanno un ruolo molto importante per trasmettere il tempo giusto di lettura (possono indicare, infatti, anche lo stato d’animo di chi pronuncia le battute in essi contenute).
Come potete facilmemte intuire, chi è timido o una persona che si trova in una situazione imbarazzante e quindi ha difficoltà nel parlare, lo fa lentamente. Pronuncia le battute con vari “ehm”, “ahm” o alcune pause in mezzo alle parole. Oppure se due persone discutono accesamente, le battute arrivano una dopo l’altra e qualche volta le battute si accavallano a grande velocità.

Per creare la velocità, ovvero controllare il tempo della lettura, l’impostazione dei balloons è molto importante.
Per esempio, se la lettura è alla occidentale, la visione del lettore parte dal lato sinistra della vignetta e finisce al lato destro. Quindi un elemento che è sinistra viene visualizzata prima.
Ciò vuol dire, inserire prima il ballon e poi il personaggio che parla o vedere prima l’espressione del personaggio e poi il ballon, non dà la stessa sensazione, perché una diversa collocazione nello spazio di ballon e disegni costruisce un tempo di lettura diverso.

b: la lunghezza delle battute
Il lettore deve soffermarsi su un ballon solo per il tempo necessario alla situazione che racconta la vignetta. Se è troppo lunga, al lettore sembrerà che il personaggio rimanga fermo in maniera innaturale. Ovvero, tempo di lettura e il tempo dell’azione dei personaggi non coincidono. Quindi, battute non troppo lunghe.

c: una vignetta deve coincidere con un elemento narrativo
In parole semplici, in ogni vignetta va raccontata una sola cosa!
Facciamo un esempio.
Un autore vuole raccontare che un personaggio cammina per strada di notte e dietro di lui c’è un orologio e per l’ autore è importante l’ora che indica l’orologio. L’autore può preparare una vignetta con il personaggio che cammina, la strada buia e l’orologio. L’espressione del personaggio e il suo modo di camminare ci indicano il suo stato d’animo (anche la strada buia puo' indicare il suo stato d’animo). Poi, ci sarà anche l’orologio in qualche parte nella vignetta poiché è parte dell’ambiente circostante.

Affinché il lettore si soffermi su quest’orologio a guardarne l’ora, l’autore deve inserire un’altra vignetta, anche se piccola, in cui ci sia solo l’orologio.
Grazie alla prima vignetta, il lettore comprenderà lo stato d’animo del personaggio e lo sfondo farà parte della descrizione dello stato d'animo. L’orologio, per il lettore è una cosa secondaria.
L’autore non può aspettarsi che il lettore dia importanza all’orologio solo perché è parte della scena. E’ inserendo un’altra vignetta con solo l’orologio che gliela farà notare.
 Tra l’altro, se il lettore rimane troppo tempo ad osservare questa vignetta, il ritmo di lettura risulterebbe ancora una volta lento e innaturale.

Ogni vignetta, quindi, deve essere preparata in modo che lo stato d’animo del personaggio e la situazione in essa possano essere compresi con una sola occhiata (ecco perché i famosi “occhioni" sono efficaci. Perché premettono al lettore di “leggere” immediatamente l’espressione del viso. Va comunque sottolineato che non tutti i mangaka hanno uno stile grafico cosiddetto “manga”, (paradossalmente!) come, per esempio, Jiro Taniguchi).

d: lo “spazio” e la “distanza” sono il tempo del fumetto
Per spazio, nella maggior parte dei casi, si intende la dimensione della vignetta.
Quando la vignetta è grande il lettore rimane lì fisicamente più a lungo che su altre vignette più piccole, cioè il tempo della lettura rallenta. Una vignetta grande è ottima per indicare importanza e/o creare un impatto forte.

Quando c’è qualcosa che ci colpisce o sciocca, è come se tutto intorno a noi si fermasse per un attimo e questo tipo di vignetta ricrea questa sensazione.

Per spazio si intende anche lo spazio intorno al soggetto presente nella vignetta. L’uso dello spazio, in questo modo, aiuta molto ad esprimere lo stato d’animo.

Per distanza s’intende quella tra il balloon e il personaggio.
Quando la distanza è maggiore tra il balloon e il personaggio che parla il tempo rallenta, cioè sembra che il personaggio parli dopo più tempo.
È così anche quando sono presenti due balloons in una stessa vignetta. Se i due balloons sono vicini il tempo della lettura è breve e significa che le battute sono pronunciate con poca o nessuna pausa tra loro.

Per creare il tempo di lettura ci sono anche altri elementi, ma i 4 elementi che ho appena elencato, sono fondamentali. Un mangaka deve usarli in modo armonico per ottenere il ritmo di lettura più adatto alla scena che costruisce.
Naturalmente non basta questo per ottenere e comprendere la struttura “invisibile” del manga.
Ciò vuol dire che devo continuare a scrivere anche una parte 3.

Aspettate l’arrivo di nuovo post!!