Prima di iniziare la lezione di oggi, ricapitoliamo quello che abbiamo fatto in quella scorsa.
Abbiamo schizzato dei "pupazzi" e ne abbiamo scelto uno.
Poi, l'abbiamo osservato e abbiamo tirato fuori alcune sue caratteristiche, anche con l’aiuto della parola magica "però", per dargli una personalità più profonda.
Ed è venuto fuori che è un ragazzo timido però determinato. Che è di buon cuore e affettuoso, però disordinato (vedere lezione 2: chi è il protagonista)
Abbiamo, poi, immaginato delle motivazioni, delle cause di questo suo modo di essere e abbiamo risposto alle 6 domande (5W1H) per ottenere la base per una storia.
Abbiamo, poi, immaginato delle motivazioni, delle cause di questo suo modo di essere e abbiamo risposto alle 6 domande (5W1H) per ottenere la base per una storia.
poi vedo (o invento) potrebbe essere allegro ma non ci riesce di tutto ... forse per la timidezza?
E' timido però determinato.
Abbiamo risposto alle 6 domande come base della storia, basato ai caratteri.
ex.
Chi = un ragazzo che è cresciuto in mezzo alla natura
Dove = in una città
Quando = ai giorni nostri
Cosa = si trasferisce in una città e fa delle cose fuori posto, bizzarre
Perché = non conosce bene la vita della città
Come (è finito) = con il suo cuore puro e la sua semplicità affascina la gente che in un primo tempo lo guardava male
Quando = ai giorni nostri
Cosa = si trasferisce in una città e fa delle cose fuori posto, bizzarre
Perché = non conosce bene la vita della città
Come (è finito) = con il suo cuore puro e la sua semplicità affascina la gente che in un primo tempo lo guardava male
Quindi avete in mano tre elementi:
1: schizzo di un personaggio (è importante che sia uno schizzo non un disegno dettagliato)
2: le principali caratteristiche del personaggio
3: il base della storia (e il tema che si può scegliere tra "cosa", "perché" e "come")
Io vado avanti sapendo che avete in mano queste tre cose. D'accordo?
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Noi stiamo creando un racconto che dia emozione ai lettori.
Si potrebbe esprimere con una scheda il rapporto tra l'emozione e l'andamento del racconto.
All'inizio del racconto l'emozione è bassa, cioè, inizia con una certa tranquillità Man mano che la storia va avanti, l'emozione aumenta e ad un certo punto s'alza notevolmente per poi riabbassarsi verso la fine del racconto.
Possiamo, quindi, individuare 4 fasi (vedere grafico qui sotto).
Queste fasi sono:
Introduzione, sviluppo, punto culminante (colpo di scena) e conclusione.
In Giappone questi 4 fasi conosciuti come "KI SHO TEN KETSU" che sono indicate in ideogrammi nel grafico su. Esse la sono base per la struttura di un racconto. Anche voi quando raccontate un episodio a qualcuno incoscientemente le utilizzate.
Ora analizziamo ciascuna fase :
introduzione:
è una fase iniziale. In questa fase l'autore da ai lettori informazioni necessari, come chi, quando, dove (questo in linea generale, perché se, per esempio, in un racconto bisogna lasciare nel mistero il luogo, non lo sveleremo nell’introduzione).
L'ideogramma "起 KI" ha significato "generare".
sviluppo:
è una fase che può estendersi a seconda delle "informazioni" date nella precedente fase.
L'ideogramma "承 SHO" significa "succedere".
Quindi, ciò che "succede" dopo l'introduzione.
punto culminante (colpo di scena):
è la fase di massima emozione.
Per alzare l’emozione ci vuole una situazione che provochi questo aumento. Quindi, cambia qualcosa rispetto alla fase precedente.
Per alzare l’emozione ci vuole una situazione che provochi questo aumento. Quindi, cambia qualcosa rispetto alla fase precedente.
L'ideogramma "転 TEN" significa "rovesciare", "capovolgersi".
conclusione:
è una fase finale. Serve per dare l'idea al lettore che l’azione sia finita e che si può allontanare.
L'ideogramma "結 KETSU" significa letteralmente "nodo" quello fatto con un filo per cucire o dal nastro per un pacco da regalo. Cioè, un'azione finale, di chiusura.
queste 4 fasi sono da non solo per tutta la storia, ma anche ogni episodio nella storia.
La fase "introduzione" avrà sue "KI SHO TEN KETSU" e la fase "sviluppo" anche e così via.
Queste 4 fasi sono da tener presenti non solo comporre la storia, ma anche in ogni singola parte della storia stessa.
Questo significa che anche all’interno della fase di "introduzione" di una storia troveremo fasi di "KI SHO TEN KETSU" e così anche nelle altre fasi.
Questo significa che anche all’interno della fase di "introduzione" di una storia troveremo fasi di "KI SHO TEN KETSU" e così anche nelle altre fasi.
Per creare una storia lunga, con un grosso numero di tavole, si può inserire più di un "colpo di scena". Si possono ripetere "sviluppo" e "colpo di scena", finché non arriva il "colpo di scena" più grande.
Ora vediamo pratica.
Noi vogliamo fare una storia di 4 tavole.
Intanto, possiamo far coincidere le nostre 4 tavole con le 4 fasi.
Cioè, prima tavola = introduzione, seconda = sviluppo, terza = punto culminante e quarta = conclusione.
Cioè, prima tavola = introduzione, seconda = sviluppo, terza = punto culminante e quarta = conclusione.
In realtà per il "punto culminante" potrebbe bastare una sola vignetta, così per lo "sviluppo" potremmo usare una tavola e mezza o viceversa.
Ma iniziamo a buttar giù qualcosa e poi capiremo a quale fase serve più spazio.
vi ricordate esempio di comandante?
Chi = il comandante della nave da crociera
Dove = in mare, su una scialuppa
Quando = in una notte di gennaio
Cosa = non ha voluto ritornare sulla nave
Perché = perché era buio
Come (è finito) = è finito in manette.
Applichiamo 4 fasi su questa base.
introduzione: il comandante sta soggiornando sulla sua nave da crociera
sviluppo: la nave sbatte contro uno scoglio
punto culminante (colpo di scena): il comandante "scivola" sulla scialuppa di salvataggio. conclusione: il comandante viene arrestato
Ora vediamo l'esempio di gatto =^..^=
Chi = un gatto
Dove = nella casa in cui abita con la famiglia di suo padrone
Quando = ai giorni nostri
Cosa = ha preso un topolino e l'ha portato in casa
Perché = perché voleva offrire come regalo alla famiglia
Come (è finito) = è rimasto male perché gli hanno sgridato
introduzione: presentare la vita quotidiana del gatto con la famiglia
sviluppo: il gatto va in giro e riesce a catturare un topo e orgogliosamente lo porta alla famiglia
punto culminante (colpo di scena): la famiglia (mamma?) urla e butta via il "regalo"
conclusione: Il gatto rimane male e lecca il corpo per far finta di niente
Il caso del nostro ragazzo:
Chi = un ragazzo che è cresciuto in mezzo alla natura
Dove = in una città
Quando = ai nostri giorni
Cosa = si trasferisce in una città e fa delle cose fuori posto
Perché = non conosce bene la vita della città
Come (è finito) = con il suo cuore puro e la sua semplicità affascina la gente che in primo tempo gli guardava male
introduzione: il ragazzo cresciuto in mezza natura trasferisce in città
sviluppo: la gente della città non lo vede di buon occhio e lo prende in giro per il suo comportamento "strano"
punto culminante (colpo di scena): un'azione del ragazzo (nasce dal cuore puro) colpisce chi sta vicino
conclusione: la gente impara un altro modo di vedere
Mi raccomando, portate vostro lavoro fino qua.
Poi, mentre state pensando come applicare questo schema, se vi viene in mente l'espressione dei personaggi, una scena, un'ambientazione, non lasciate nel vostro pensiero ma tiratela fuori prendete appunti e/o fate schizzi.
Alla prossima settimana!
sicuramente me li copio in word tutti questi tuoi appunti e me li tengo buoni come "bigino"
RispondiEliminaPoi cerca di applicare nella tua storia.
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